Trapassato futuro
"Ah, se potessi tornare indietro!" A ognuno di noi è capitato, almeno una volta nella vita, di esprimere questo desiderio. Un desiderio, certo, e come tutti i desideri più importanti impossibile da realizzare, eppure il protagonista di questa storia, ha l'occasione per farlo. Franco è un insegnante in pensione che vive rinchiuso nei laboratori sotterranei del Gran Sasso, trasformati in rifugio dopo che una catastrofe economica e ambientale ha devastato l'intero pianeta. Il suo ruolo nel Centro è quello di controllare il funzionamento dell'annichilatore barionico, che fornisce energia all'intero insediamento. Proprio mentre si trova nella sala di controllo avviene l'inaspettato e l'ex insegnante è catapultato nel proprio corpo di adolescente, il ventisei maggio dell'anno 1972. Da questo momento il protagonista vivrà alternativamente nei due piani temporali, il proprio presente e il passato, dove è costretto a convivere con la propria versione giovanile. Il rapporto tra le due entità, il senex e il puer, è all'inizio piuttosto problematico e lo sviluppo di questa difficile convivenza si intreccia con gli eventi che segnano la vita politica e sociale dei primi anni Settanta. Nell'altro piano temporale il protagonista deve confrontarsi con alcuni personaggi interessati a un particolare genere di particelle, gli psitroni, che sono implicate nel salto temporale. Esse saranno l'occasione per l'uomo di evolvere verso l'immortalità propria degli dèi o lo strumento per estirpare il bubbone umano dall'universo?
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