E questo è quanto, Rossi!
Tempi difficili, quelli che attraversa un mondo che ancora fa i conti con la pandemia. Tempi di spaesamento, in cui anche ciò che è famigliare può apparire incerto, la verità troppo complicata da capire, e in cui la rabbia e il timore rischiano di rendere difficile il restare lucidi. Ma della lucidità un uomo della legge, un uomo che fa del ragionamento la sua arma come il vicecommissario Gian Battista Rossi, non può fare a meno, anche quando il brusio spaventato del mondo sale fino a farsi quasi insopportabile. Perché comunque, lungo la costa ligure come in ogni altro luogo, il crimine non si ferma. C'è un cadavere in un albergo, sfigurato da colpi di pistola a bruciapelo al tavolo della colazione. La sua usuale discrezione ormai inutile, la sua giovane accompagnatrice stralunata e ammutolita, la sua barca scomparsa dallo Yacht Club di Genova, e nessuna traccia sulla quale costruire una indagine. E poi, giusto una manciata di ore più tardi, ecco che degli spari nella notte in un condominio nei carruggi annunciano una agghiacciante strage famigliare, le cui cause sono tutto meno che chiare. Fatti di sangue che portano con sé fili da dipanare, ragioni da districare, responsabili da identificare e possibilmente assicurare alla giustizia. Ma dietro il cuore della classica indagine, sta qui una particolare sensibilità del tutto umana, costruita da uno sguardo sulla realtà attento ai dettagli e curioso delle debolezze degli uomini, che nel filtro letterario di uno spirito burbero e orgoglioso, consegna una storia gialla vivace e imprevedibile.
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