Il carosello degli inganni
Rosicano, 1798. Mentre il paese è infervorato per l’insediamento del nuovo balì, don Floriano Spingitore ribolle di rabbia: tra le decime richieste dai Cavalieri di Malta e quelle imposte dal Regno di Napoli, i nuovi ricchi si vedono deprivati dei propri patrimoni. E non basta aver compiuto la scalata sociale per evitare di mettere mano ai portafogli, solo la nobiltà sfugge alle imposizioni. È allora che gli viene in mente il piano perfetto: lui e i suoi complici si inventeranno dei titoli nobiliari mai avuti, cambiando la Storia a proprio piacimento e corredando il tutto con un passato glorioso per la stessa Rosicanum. Arriveranno a scomodare persino re Ferdinando per provare a recuperare ufficialmente il “lignaggio perduto” e liberarsi così del fardello delle tasse. Mentre il burlesco narratore ne approfitta per raccontare gli avvicendamenti politici tra i realisti e i giacobini, i Borbone e i Bonaparte, i quattro cospiratori alternano ricatti e piccole meschinità, vendette private e scambi di favori con avidi ecclesiastici. Non sanno però che qualcuno, che risponde al nome di Consolata Diavoli, ha fiutato qualcosa e si è messo in testa di smascherarli…