Atti diversi, incanti di corpi. Introduzione al teatro di Pier Paolo Pasolini

Atti diversi, incanti di corpi. Introduzione al teatro di Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini individua nel Teatro il terzo pedagogico tra intellettuale e società: la sua drammaturgia è il laboratorio di una rivoluzione mancata del teatro italiano. Mettendo in relazione il Manifesto per un nuovo teatro con i drammi in versi ribattezzati Tragedie del Çjalderón, alla cui analisi sarà dedicato il secondo volume, il saggio propone una nuova ipotesi critica che riconosce il ruolo di intellettuale e la voce autentica di Pasolini, superando le analisi che usano la sessualità dell'autore per interpretarne l'opera. La ricerca si avvale dello studio dei manoscritti conservati alla BNC di Roma e all'ACGV di Firenze e della testimonianza inedita dell'attore Luigi Mezzanotte (diretto con Laura Betti dallo stesso Pasolini in Orgia nel 1968 per il Teatro Stabile di Torino) che apre a nuove prospettive. Fu il primo esperimento dell'autore che pensava alla fondazione di una scuola per la rieducazione linguistica ed etico-politica per l'attore e per lo spettatore.
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