Giallo milanese sul finire della guerra fredda
Che Vittorio dei Santambrogio sia scapestrato e poco incline alle convenzioni è ormai noto e accettato all'interno della sua famiglia milanese di antico lignaggio. Circondato dai suoi amici di sempre, lotta per la giustizia sociale e per l'abolizione della proprietà privata. Questi ideali contrastano fortemente con l'ambiente da cui proviene, e l'antinomia tra le sue convinzioni e la realtà circostante stimola continuamente il suo pensiero critico, rendendolo inviso agli occhi degli altri. Tuttavia, se è vero che l'amore fa miracoli, è altrettanto vero che in lui si opera una profonda trasformazione e, strano a dirsi, l'intero parentado è pronto a intervenire, collaborando senza riserve per rendere possibile il suo sogno d'amore. Giallo milanese, di Matteo Sommaruga, è ambientato in un contesto di tensioni geopolitiche che caratterizzano la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, un periodo di trasformazioni significative in Europa. In particolare, in Italia si respirava un clima di benessere dovuto alla nascita della nuova borghesia nei decenni precedenti, la quale si distinse per il suo pragmatismo: alcuni suoi membri, adattandosi alle esigenze di mercato, avevano investito in medie e piccole imprese, soprattutto al Nord, contribuendo così alla rinascita dell'economia italiana. Giallo milanese offre un'interessante e dinamica panoramica della società lombarda e invita a non dimenticare un passato che continua inesorabilmente a influenzare il presente.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa