Andrea
Deborah nasce e cresce in una famiglia ordinaria; l'infanzia serena è arricchita dalla presenza della sorella maggiore, Fabiola, inseparabile compagna di giochi, ma è all'età di otto anni che la vita le regala il dono più desiderato: un fratellino. Andrea è una benedizione. I giorni trascorsi con lui, piccolo e fragile, restano impressi per sempre in Deborah, che gioca a fare la mammina, amandolo con tutta se stessa. Lei, ancora così bimba, è già colma di un sentimento pieno e maturo. Andrea riempie la casa, è il fulcro inconsapevole di flussi convergenti di nuove e gioiose energie ma quell'infausta macchiolina sul suo cuore non lascia scampo. È una tragedia impossibile da raccontare. Eppure. Parole informi, nella bocca di una bambina, si trasformano in pietre dure e lucenti nelle pagine di questo libro, erigendo un'opera scultorea di immortale bellezza; il passato non passerà né durerà in eterno, ci resta accanto immutato, a ricordarci quanto siamo stati felici.
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