Falso

Falso

Un lunedì mattina l'ispettrice Angelina Carta non si presenta al lavoro. Non lo comunica a nessuno, è scomparsa. Già nel pomeriggio Roversi e il Colonnello Grandi si rendono conto che la situazione è anomala e cominciano a cercarla. E di lei nessuna traccia. Non era coinvolta in un'indagine pericolosa, ma soprattutto non è nel suo stile dissolversi nel nulla senza avvertire. Angelina è stata rapita. Nascosta in una prigione lussuosa e raffinata, comoda ed elegante, ma pur sempre sequestrata. Ed è arrabbiatissima. Parla tramite un citofono nascosto con il suo rapitore, che si scusa per averla rinchiusa e per farsi perdonare le prepara pranzetti e cene squisite. Ma Angelina rimane pur sempre rinchiusa un una camera blindata. Il suo sequestratore si confida serenamente con lei, le dice di chiamarsi Amedeo, e di essere stato costretto a portarla via. E per spiegarle il motivo le racconta una storia del grande Modigliani, di Maurice Utrillo e di Kiki di Montparnasse, e di una cena nel miglior ristorante con compagnia di Parigi nel 1916. La clausura di Angelina e la cena di Dedo sono in qualche modo legate, per la confezione di un grande falso ormai pronto per essere commercializzato. La vicenda si concluderà nell'asta di Sotheby's a Parigi, dove Angelina e Roversi assisteranno alla vendita del grande falso Modigliani, tanto ben fatto e documentato da non poter essere denunciato.
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