Il Mistico: un «luogo» interiore. Riflessioni sull'esperienza mistica secondo Edith Stein

Il Mistico: un «luogo» interiore. Riflessioni sull'esperienza mistica secondo Edith Stein

La questione sul vivere e morire mostra ancora la sua attualità nella successione incessante delle guerre che, ormai a cadenza ravvicinata, continuano a imperversare con sempre maggiore violenza nel nostro piccolo pianeta e nel moltiplicarsi dei suicidi tra i giovani, che possono avverarsi nell'attimo oppure prolungarsi nelle dipendenze da droghe sempre più estranianti, senza dimenticare quei suicidi subdoli e dolorosi rappresentati dal diffondersi di bulimia, anoressia e depressione. Evidentemente qualcosa sfugge, qualcosa che ha a che fare con ciò che nel profondo dell'essere umano muove la sua relazione con la vita e con la morte e dà senso alle sue scelte. L'indagine di Edith Stein, fenomenologa cresciuta alla scuola di Husserl, va alla ricerca proprio di questo "qualcosa" e lo trova nell'incontro con l'esperienza di Teresa di Gesù e di Giovanni della Croce: vi è un luogo interiore, un'interiorità in ogni uomo, quella che nelle mie fiction chiamo il Segreto Dentro, nella quale soltanto accade un sapere del vivere e morire. Il Mistico costituisce la soglia che conduce alla propria interiorità ed è contemporaneamente figura e simbolo di ciò che sta oltre essa, segno percepibile dai sensi che dice l'ineliminabilità del mistero e nello stesso tempo la necessità di giungervi con tutte le nostre potenze per immergerci in queste acque primordiali ed essere continuamente rigenerati.
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