Tutte le stagioni all'inferno
"Io aro nei campi elettrici A trilioni di alluvioni cosmiche dal verso Viaggio nei meteoriti Nei metalli astrali Nelle nebbie scintillanti blu musica blu giaguaro Già guardo la spina dorsale irregolare Costeggio a fil d'ascia le fasce e gli allori poetici Tumulo i tramonti le lune e il mi manchi e l'amor monumento ai malati siamo canyon buchi lasciati i portavoce di echi sprechi simbolici geroglifici di polvere per sempre irrisolti Non vi è timbro, non vi è tatto, scrivere negando la poesia stessa. Cercare il luogo dove tutto accade prima delle cose. Ogni cosa è mancanza, mancante, irrisolto, perché non c'è nulla da risolvere, perché nulla è accaduto se non l'illusione nell'ombra. La poesia gira su se stessa, stesa da far paura poiché, niente è più forte del puro suono nel vuoto a perderci."
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