Capitoli
I Capitoli in terza rima di Cesare Caporali (1531-1601), perugino, si àncorano saldamente alla tradizione del capitolo bernesco, in un'epoca in cui l'opera di Francesco Berni e quella di gran parte dei suoi seguaci era condannata all'indice dei libri proibiti; ne era quindi interdetta la lettura non che l'imitazione. Per di più il Caporali non si peritò di chiamare a rinforzo uno scrittore ancor più innominabile, Pietro Aretino, le cui suggestioni sono facilmente decifrabili nei suoi versi. Per questo le sue edizioni contemporanee pagarono il prezzo di estese censure e due capitoli attesero la luce di secoli più liberali. Solo nel Settecento tutti i Capitoli furono raccolti, insieme alle Osservazioni di Carlo Caporali, nipote dell'autore, preziosissime per capire persone, situazioni, fatti, che altrimenti per noi restrebbero preclusi.
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