E tutto cominciò dalla spirale
Dal niente non nasce niente. “Per fare un albero ci vuole un fiore, per fare un tavolo ci vuole i legno, per fare il legno ci vuole l’albero, per fare l’albero ci vuole il seme...” cantava Sergio Endrigo. Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare e ascoltare. Le cose ci accompagnano, ci avvolgono, ci stupiscono, ci fanno esistere. Gli spazi vuoti ci spaesano, ci smarriscono, sono inerti. Le cose con le loro sagome fluide possono danzare, persino sussurrare, come suggeriva Alberto Savinio nel suo libro Tutta la vita (2011) con le loro voci di stoffa. La spirale è un segno in movimento, è un corpo che danza. Il movimento è vita, solo la morte è inerte. Spesso accade che le cose, nell’inseguire la perfezione formale, siano inerti e che persino abbiano dimenticato di sussurrare. I quadrati, i rettangoli, i cerchi sono delimitazioni di uno spazio che si offre inerte nella sua geometrica immobilità. La spirale è un segno fluido che abbraccia. Il Tatlin, il primo divano a spirale, ha inaugurato una nuova modalità di relax: una forma morbida che avvolge. Per accogliere ci vuole una spirale, ci vuole qualcosa che abbraccia, che si piega e si arrotola, senza spigoli, senza angoli, fluida come una spirale di fumo.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa