Il savoir-faire dello psicoanalista
Il savoir-faire dello psicoanalista riguarda il suo statuto e l’attualità del suo praticare. È innanzitutto una questione della clinica lacaniana, una clinica sempre da rinnovare, che tiene conto della soggettività dell’epoca, motivo per cui, attraverso queste pagine, si cerca di cogliere l’ordine della struttura dell’analisi collegandolo al contesto del nostro discorso. Come dice Lacan alla fine del suo insegnamento, il savoir-faire, piuttosto che una tecnica di competenza, è una disposizione al pudore, che lui chiama pudore originario, in relazione al quale ogni sapere si fonda su un orrore insuperabile rispetto a quel luogo in cui giace il segreto del sesso. Da tutto questo il soggetto dovrà ricavare una condotta, un savoir-faire. “Saperci fare”: è una formula di Lacan che riguarda non solo l’analizzante prima della cura, ma anche le conseguenze dell’operazione analitica, cosa si apprende da un’analisi e cosa ce ne possiamo fare. Lo scopo che qui si persegue è quello di capire come una pratica della parola possa incidere sul savoir-faire del soggetto riguardo ai suoi sintomi che, in ultima istanza, dipendono sempre dal sesso.
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