Immaginazioni di una rivolta. Femminismi, violenza e controllo sociale
La sensibilità emergente in tema di violenza di genere, come quella che segue l’omicidio di Giulia Cecchettin, viene qui definita “femminismo diffuso”. Questo appare come un ibrido concettuale che emerge dall’incontro tra le elaborazioni prodotte in raffinati circoli di movimento e le loro ricezioni da parte di opinionisti e media maggiori. Gli operatori dell’informazione accolgono tali elaborazioni unicamente per gli aspetti compatibili con la propria ideologia sociale. Un’ideologia dai tratti sicuritari, irrazionalisti e spettacolari, perennemente volta alla ricerca di eroi, di paure e di emozioni da immettere nel circolo dell’informazione commerciale. Il femminismo diffuso viene perciò analizzato come un testo culturale che svela omologie, ossia delle forme di compatibilità ideologica tra i linguaggi delle culture dominanti e quelli delle culture oppositive di ispirazione femminista. Ciò che avviene, in particolare, quando le culture della contestazione decidono di giocare la propria partita nel campo dell’avversario. Perdendola.