Il realismo politico trasformativo

Il realismo politico trasformativo

Esiste un realismo politico della trasformazione? Il realismo politico trasformativo cerca di rispondere a questa domanda, ricostruendo logiche e temi comuni a una serie di autori lungo la storia del pensiero politico moderno. Se il realismo politico classico è lo strumento in grado di ricostruire la storia politica dal punto di vista della continuità e della conservazione – del potere, del corpo politico, della vita – è però evidente come questa storia abbia presentato a sua volta momenti di discontinuità, dove la trasformazione ha assunto necessariamente un carattere realistico. È quindi possibile ricostruire una logica politica re-alista della trasformazione, analizzando le teorie e le azioni dei suoi protagonisti? Questo tentativo muove dall’innovazione conflittualista machiavelliana, passando per le esperienze rivoluzionarie foriere della progettualità di ordini nuovi (Sieyès, Robes-pierre, Lenin), fino alle forme assunte dalla trasformazione nel contesto della politica di massa (Weber, Gramsci). Oltre le dicotomie di prevedibilità e imprevedibilità, regolarità ed evenemenzialità, riforma e rivoluzione, l’apparato concettuale del realismo politico trasformativo si rivela uno strumento fondamentale per interpretare la trasformazione politica, nonché uno stimolo a superare un’epoca che sembra riprodurre solamente le regolarità della conservazione
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