Giacomo Leopardi. L’irriducibile anelito del possibile

Giacomo Leopardi. L’irriducibile anelito del possibile

Leopardi può essere considerato l’immaginoso filosofo dell’Ottocento italiano. Il presente saggio – attraverso lo Zibaldone, i Pensieri e la Palinodia al marchese Gino Capponi, senza trascurare però le rime e le altre opere – cerca di tracciare l’itinerario del suo pensiero in otto capitoli. Racchiusi tra un’introduzione e una conclusione, sei capitoli sono dedicati ai seguenti temi: il bello, l’età fanciulla, la religione, il nulla, l’indefinito, l’ultrafilosofia. Le intuizioni di Antonio Prete e le riflessioni della “filosofia negativa”, da Adorno a Honneth, fanno da guida all’interpretazione. Riconosciuta la cogenza del nulla, che inghiotte tutte le aspirazioni degli umani, Leopardi non accede né al nichilismo né alla noluntas di Schopenhauer. Dell’irrinunciabile diritto al possibile e di una ragione che non uccida il desiderio, il poeta-filosofo ha saputo essere il malinconico cantore e chiosatore.
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