Abitare. Teoria e possibilità di un concetto a partire da Maurice Merleau-Ponty
La questione dell’abitare è al centro della riflessione etico-politica contemporanea. Essa, tuttavia, manca di un inquadramento di respiro filosofico legato alla congiuntura contemporanea, da alcuni definita “Antropocene”: quella, cioè, della crisi ecologica dispiegata su scala globale. Cosa significa abitare? Che tipo di prospettiva ontologica e antropologica è sottesa a tale nozione? Che tipo di riflessione su tale concetto, inoltre, lo rende spendibile in termini politico-radicali? Questo libro si propone di ripensare il concetto di abitare alla luce della crisi ecologica. Dopo un inquadramento concettuale svolto a partire dal lavoro di Maurice Merleau-Ponty, grazie al quale sarà possibile intendere in che termini abitare consiste nell’instaurare un rapporto di attività-passività con il mondo, verranno enunciate una serie di tesi sull’abitare. A partire da queste, in conclusione, si proverà a capire in che senso il concetto di abitare così ripensato consenta di ristrutturare l’intero dibattito sul comune e renderlo compatibile con la questione ecologica, riuscendo così anche a leggere diversamente tutta una serie di pratiche politico-sociali e di esperienze di lotta oggi diffuse.