I sentieri dei sogni. La religione degli aborigeni dell'Australia centrale
Avendo vissuto per trent’anni tra gli Aranda, Strehlow, etnologo outsider non allineato alle direttive colonialiste, ci regala con questo piccolo libro un distillato della sua visione del pensiero religioso degli aborigeni australiani. Per primo egli ha rovesciato il pregiudizio di uomini “primitivi”, considerati tra i più arretrati della Terra, mostrando invece come il loro linguaggio, le loro usanze e i loro riti lasciassero trasparire una visione spirituale, filosofica e magica del mondo, straordinaria e affascinante. “La bellezza, la complessità e la pura poesia” della cultura dei nativi australiani è ciò che scopriamo in questo libro, a partire dalla centralità della dimensione del sogno: il “tempo del sogno”, infatti, non è una mera dimensione di fantasia, ma il fondamento di tutto ciò che profondamente è. Sognare è “vedere o sognare cose eterne”, “vedere con visione eterna”. Scopriamo inoltre un pensiero religioso in cui il divino non è contrapposto alla terra, ma generato da essa, e dove il maschile e il femminile coesistono “fianco a fianco nel paesaggio terrestre”: una visione del mondo che ha molto da insegnare all’uomo occidentale.
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