Cinema e disabilità. Il film come strumento di analisi e di partecipazione
Prima che la disabilità diventasse un tema politico, sociale e culturale, il cinema l’aveva già messa sullo schermo nei primi anni del Novecento; così, da oltre un secolo, il grande schermo contribuisce a costruire un immaginario sulla disabilità in forme sempre più frequenti, evolute e talvolta ambigue. È dunque necessario interrogarsi sugli effetti sociali e culturali di queste produzioni cinematografiche. Questo libro cerca di colmare un vuoto di conoscenza e anche di consapevolezza sull’influenza che il modo in cui la disabilità viene rappresentata nei film ha sulla vita di tutte le persone. In particolare, il testo ricostruisce alcuni snodi decisivi nella storia del cinema americano e di alcune produzioni meno note, con la convinzione che, davanti a un film, non siamo semplici spettatori e che ognuno di noi (cittadini, studenti, insegnanti, mondi associativi e della ricerca accademica e sociale) è invitato a interrogarsi sui propri modi di vedere la disabilità, con e attraverso il film. Gli autori del volume suggeriscono alcuni percorsi e temi di visione, mettendo in evidenza come il cinema e i film siano anche strumenti di partecipazione e analisi per le persone con disabilità e per chi vive e lavora al loro fianco. Sono cioè occasioni sociali e culturali che possono, non nella finzione cinematografica, ma nella realtà di tutti i giorni, modificare i nostri sguardi, favorire il confronto e la discussione. Lavorare collettivamente coi film e sui film può contribuire a immaginare e costruire nuove pratiche quotidiane.