I figli, la nostra eternità. Ovvero. Il tempo, orologio garbato della vita
I figli sono impressi, radicati nell'anima, comunque evidenziati nel mio modo di essere; sono la mia identità amalgamata, diventata col tempo, tutt'uno inscindibile, innegabile che mi ha reso più sensibile, disponibile al mondo. Posso dire d'essere rinato assieme ai miei figli; proprio nello stesso momento ho visto le prime vere luci della vita attraverso i loro occhi ed ho emesso anch'io il mio vagito di gioia, il grido della scoperta delle meraviglie, il pianto di felicità della mia rinascita dalla loro vitalità in me e che la loro madre ha dato, inconsapevolmente, soprattutto, anche a un piccolo padre. Io adesso non ho illusioni da cercare, non m'interessano, non mi riguardano. Non ho più tempo da dedicare a vagheggiare; non lo cerco, non lo voglio, non lo inseguo perché ho i miei figli che racchiudono il mondo intero. Mi alimento della loro immagine che mi condurrà nella mia eternità. Vivo nell'aria che essi respirano, nel loro calore che avverto come bene immenso, come forza del cuore, della mente. Sono il mio forte legame esistenziale, il tetto del mio universo non più buio ma luminoso; mura protettrici, riparo fisico, morale, la fonte vera, la luce dell'anima e della verità.
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