Io non ascolto
Ascoltarsi è inutile nel terzo millennio: non è necessario per sopravvivere, non ci fa ottenere relazioni, non ci rende più benestanti. Il disinteresse all'ascolto miete risultati per vittime inconsapevoli: ci incoraggia all'acquisto reiterato ed inutile, ci spinge a non pensare e ci consente di vivere con soddisfazione situazioni e rapporti in realtà inesistenti. Tullio e Rebecca inizialmente non si conoscono, ma entrambi si accorgono con disagio del muro di gomma che li circonda. Le riflessioni di lui sull'indifferenza saranno il fiume carsico dell'incontro con lei e la loro amicizia sembrerà donare loro quell'ascolto prima inesistente e di cui avevano bisogno. Pensando di poter affermare così quanto il mondo sia differente da loro, troveranno, invece, quanto sia inaspettatamente affine.
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