A volte anche il deserto è fiorito
Continuano le travagliate vicende di Roberto Spina. Stavolta si ritrova senza saperlo in un appartamento automatizzato con congegni ultra evoluti, proiettato nel futuro. Sente da lontano degli strilli di una bambina, che, disperata, invoca aiuto. Segue la sua voce e dopo un po' vede una prigione dentro la quale è rinchiusa da sola una bambina. Sconvolto, la riconosce: è Martina, sua figlia, o presunta tale. Lei invece appare piuttosto diffidente e non lo riconosce. Martina scompare all'improvviso dalla sua vista. Alla ricerca della figlia, Roberto incontra poi una donna in uno strano luogo dove il cielo e gli spazi appaiono divisi in due, tra aree verdeggianti e luminose da un lato, e aree aride e oscure dall'altro. La donna con strani discorsi lo invita ad avere atteggiamenti più positivi nelle sue azioni, convinta che Roberto guardi solo i lati oscuri della vita. Scomparsa anche la donna dalla sua vista, Roberto si ritrova poi in un un'altra realtà, nel 2020, con una moglie e un figlio che non conosce e in un contesto sociale allertato dal Covid, fenomeno a lui sconosciuto. Inizia così un percorso alla ricerca di se stesso e dei suoi affetti, in un universo costellato da inganni e false rappresentazioni, in cui è difficile distinguere il vero dal falso, il reale dall'immaginario. E in cui anche i confini spazio-temporali sono labili, quasi impercettibili...
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