Terra mia
"Le mie radici isolane, sempre solide e profonde,sono diventate, nel tempo, più robuste, fino a plasmare irreversibilmente la mia identità culturale. La mia sicilianità non è soltanto un dato anagrafico, ma la dura scorza che mi avvolge e mi contiene. questo lo capisco dal fatto che, pur parlando e scrivendo in italiano, penso sempre in siciliano. Questo, mai reciso, cordone ombelicale che mi lega alla mia terra mi ha sempre consentito di scrivere in dialetto con facilità e naturalezza, anche perchè l'idioma sicano, nonostante i lunghi anni di assenza dalla mia amata isola, è rimasto in me vivo e indelebile, come se non avessi mai smesso di parlarlo. Ho cominciato a scrivere poesie durante l'adolescenza. I primi versi sono stati quasi tutti a sfondo amoroso e sentimentale. Allora scrivevo solo in lingua con uno stile rigorosamente leopardiano. La passione per la poesia dialettale mi è venuta dopo i trent'anni. E' nata casualmente da una corrispondenza epistolare con un mio fraterno amico che avevo scelto come vittima designata e consapevole complce delle mie scherzose e irriverenti rime in vernacolo. Da quel momento non ho più smesso di alimentare questa mia passione che costituisce il filo della memoria che mi lega alla mia terra natìa. La produzione poetica si è fatta più consistente da quando ho cominciato a frequentare il Circolo della Poesia e gli amici poeti dell'Associazione culturale "Amici del Cammello" di Nichelino di cui mi onoro essere socio. Con questi amici mi ritrovo spesso per condividere la stessa passione e collaborare alle tante iniziative culturali ispirate alla poesia ed alla cultura in genere." (l'autore)
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