Il parrucchiere, il monaco, la spia. Una storia di coraggio e crudeltà, di tradimenti e di fraintendimenti
Un affermato parrucchiere antifascista, un monaco cinico e ambizioso e una spia doppiogiochista senza scrupoli incrociano i loro destini nella Firenze occupata dai tedeschi e cupo scenario delle violenze del Reparto servizi speciali del maggiore Mario Carità. Arrestato con i suoi compagni in seguito alla delazione di un agente provocatore infiltrato nella cellula azionista di Via de' Tornabuoni, e trattenuto per dieci giorni in una delle "Ville Tristi" della città, il parrucchiere, nonostante le orribili sevizie che fu costretto a subire, non fece rivelazioni compromettenti, anche se, stremato per le violenze che lasceranno segni indelebili nel suo corpo e nella sua psiche, firmò una dichiarazione che era stata abilmente ritoccata dal maggiore Carità. Quel verbale "corretto" sarà alla base di una serie di malintesi e di sospetti infondati che nel dopoguerra agirono in maniera invisibile alle sue spalle e gli costarono la revoca delle onorificenze che gli erano state promesse e che egli si era ampiamente meritato. Questo breve scritto vuole rendere omaggio alla memoria del parrucchiere Ferdinando Pretini, un protagonista della resistenza fiorentina quasi dimenticato, colui che un amico e compagno di lotta definì come "una delle più luminose figure della Resistenza Toscana ".
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