Il destino nelle sue mani
In seguito lunghe e approfondite ricerche a livello internazionale è stato possibile scrivere - per la prima volta in assoluto - la biografia pressoché completa di Stefano Lecchi, ricca di notizie spesso inedite, a partire dalla data e dal luogo di nascita (un rompicapo che ha richiesto indagini serrate lunghe anni, innumerevoli tentativi e un pizzico di fortuna, prima di essere sciolto) fino al racconto della permanenza a Napoli e a Pompei (con alcune novità davvero sorprendenti), nonché l'individuazione delle date nelle quali egli arrivò a Roma e la lasciò, forse definitivamente.Gli spostamenti in vari paesi europei sono scanditi grazie agli avvisi pubblicati sui periodici, attraverso i documenti che testimoniano la presenza di Lecchi in alcune città, il matrimonio a Malta e la nascita dei figli in Francia e a Roma.Allievo di Daguerre, Lecchi espose un Cosmorama e un Diorama prima di dedicarsi alla dagherrotipia: si applicò a quest'arte con passione e tenacia arrivando a inventare e a brevettare in Francia un metodo per la coloritura dei dagherrotipi, un «apparecchio fotografico» con specchio periscopico, un procedimento per la riproduzione di disegni e testi scritti, ed uno chimico di stampa fotogenica su carta i cui risultati lasciarono esterrefatti George Wilson Bridges e Richard Calvert Jones, entrambi fidati corrispondenti del celebre William Henry Fox Talbot.
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