Il diritto costituzionale di associarsi. Libertà, autonomia, promozione
“Tra gli esseri umani, l’associazione ha luogo incessantemente, ora riunendo, ora separando e poi riunendo di nuovo, in un eterno fluire e pulsare che tiene avvinti gli individui anche là dove non dà origine ad organizzazioni vere e proprie (…) interessa[no] migliaia di persone (…) in forme episodiche o durevoli, consapevoli o inconsapevoli, stabili o effimere (…) tenendo costantemente uniti gli uni agli altri. [Elementi] cui spetta il compito di sopportare la durezza, l’elasticità, la molteplicità e l’unità di un vivere sociale tanto intellegibile quanto enigmatico”. Così, il grande sociologo, G. Simmel definiva il fenomeno associativo. E in questo senso ampio i costituenti accolsero l’espressione “libertà di associarsi”. Nel volume, alla luce di una ricostruzione storico-giuridica, si affrontano le diverse angolature con cui l’ordinamento considera il fenomeno: libertà, potere di costituire modificare ed estinguere rapporti giuridici e diritto a ricevere prestazioni con finalità promozionali; situazioni giuridiche soggettive che frequentemente vengono impropriamente sovrapposte e confuse anche tra addetti ai lavori.
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