L' apolide
Con il Codice Civile del 1865, non venne risolta la questione relativa allo "ius soli", al diritto di cittadinanza per nascita sul territorio del Regno d'Italia dei figli di cittadini stranieri. Era il tempo in cui si registrava il rientro di tanti discendenti di italiani emigrati nei Paesi del Sud America (Argentina, Brasile, Venezuela), presso i quali avevano acquisito la cittadinanza. L'esigenza di rientrare nel Paese d'origine era determinata dalla crisi dei territori ospiti e dalle migliorate condizioni economiche delle maestranza in Italia dove il costo del lavoro era aumentato per carenza di manodopera, determinando condizioni più favorevoli per i lavoratori. Successivamente, anche la legge n.91 del 1992 ed i relativi regolamenti di attuazione, non hanno risolto il problema dei nati in Italia da genitori stranieri, non residenti legalmente nel Paese, determinando di fatto il fenomeno di nati senza diritto di cittadinanza e di residenza legale. Le leggi che, ad oggi, dopo quasi un secolo e mezzo, avrebbero dovuto regolamentare la materia, azzerando definitivamente il fenomeno dell'apolidia originaria, hanno creato oltre un milione di apolidi, tra cui il nostro Denis Holovich. L'attuazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1945 è rimasta inevasa nella parte in cui è previsto che "Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza".
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