Il Valdarno ricorda Giuseppe Garibaldi 1807-2007
"Sono Giorgio Fantoni residente nel Valdarno Aretino e fin dalla tenera età alle scuole elementari durante le lezioni di storia del Risorgimento rimasi impressionato da un personaggio che, in camicia rossa, su di un cavallo bianco con la spada verso l'alto incitava l'Italiani a conquistare la libertà, Giuseppe Garibaldi. Questo personaggio di 150 anni fa mi colpì di come tentò di liberare l'Italia dal nemico senza trarne profitto, infatti quando consegnò l'Italia al Re Vittorio Emanuele II° si ritirò nella sua Caprera con soltanto un sacco di stoccafisso. Da alcuni considerato Brigante, Pirata, Predatore io lo vedo come una persona atto a combattere, astuto nei suoi attacchi, deciso nel suo intento, bravo nella sua dialettica, ovunque si affacciava ad un balcone che subito le persone si fermavano e lo seguivano nel suo ideale. Uomo libero e aperto di mente, tanto che nel 1857 in Inghilterra al parlamento menzionò un'Europa unita, era avanti nel futuro. Si spostava con il suo biroccino (calesse) o legno (barca) da sud a nord Italia e in tutti i porti italiani ed esteri. Più volte è stato arrestato e gli fu inflitto la pena di morte col fine di fermarlo nelle sue azioni militari, nessuno era in grado di batterlo, non era gradito alla parte politica, ma si adoperavano di lui. Dopo la morte di suo fratello Felice nel 1855 ha ereditato una somma di danaro, di cui ha acquistato una metà dell'isola di Caprera in Sardegna e qui, isolato e distante dal continente costruì la sua dimora. Lavorò in agricoltura e apicoltura pur rimanendo a contatto con i vertici nazionali ed esteri. Organizzò la spedizione dei Mille, da Quarto a Marsala per liberare la Sicilia e Calabria dai Borboni, partì senza armi e per il viaggio si dovette accontentare di donazioni di armi vecchie e rugginose, comunque riuscì nella sua spedizione. Sposato per tre volte, Anita De Ribeiro Brasiliana, suo grande amore, gli ha dato quattro figli Rosita, Teresita, Ricciotti e Menotti, la Contessa Giuseppina Raimondi sposata per un giorno e Francesca Armosino sposata poco prima della sua morte dato che Pio IX° non le voleva rilasciare il divorzio, da questa ultima unione sono nati Manlio e Clelia. G. Garibaldi, amato e conteso da signore italiane e straniere. Uomo intrigante, curioso, astuto con il suo sigaro toscano in bocca conosciuto e considerato l'Eroe dei due Mondi, Uomo che ha fatto storia. Come detto all'inizio, fin da giovane raccoglievo notizie, cartoline, libri ed oggetti della sua storia fino a quando mi son deciso di dar vita a questa mia passione di ricerca di questo Mitico Personaggio Italiano nato Nizza, anche se in seguito per scambi politici Nizza è stata ceduta alla Francia, infatti G. Garibaldi diceva: mi sento straniero in casa mia. Stampato questo libro nel 2007 bicentenario della sua nascita, ho organizzato una mostra con oggetti garibaldini e presentato questo libro per la prima volta. Sono iscritto all'Associazione Garibaldina della sezione di Arezzo e con il cuore garibaldino mi farebbe piacere farlo conoscere e divulgarlo a più persone possibile".
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