E a vó, còma a v dìsi? Appunti di antroponimia popolare della Bassa Romagna rurale. Vol. 2: Soprannomi di famiglia.
Il secondo conflitto mondiale ha segnato, per l'Italia ma non solo per l'Italia, una linea di demarcazione di tipo epocale tra il "prima" ed il "dopo". Lo sviluppo industriale, concretizzatosi con il cosiddetto "boom economico" degli anni '50, la rapida meccanizzazione e l'altrettanto veloce trasformazione dell'agricoltura, l'esplosione del settore terziario e la diffusa scolarizzazione hanno cambiato la connotazione fisica, culturale e sociale dell'intero paese. Anche la Romagna contadina, ancora legata a stili di vita, comportamenti, credenze, metodi lavorativi rimasti pressoché immutati per lunghi secoli, in breve volgere di tempo si è trovata avviluppata in una spirale che ne ha sconvolto definitivamente l'assetto. Così, accanto al parziale abbandono delle campagne a vantaggio della città, ha avuto luogo, in forma più o meno rapida, la scomparsa di numerose peculiarità che ne caratterizzavano la fisionomia. Tra queste, la consuetudine di etichettare ogni nucleo famigliare con un soprannome trasmissibile alla discendenza e che, in luogo del cognome, ne consentiva l'immediata identificazione in ambito locale. Tale consuetudine sta cadendo progressivamente e rapidamente in disuso, insieme all'abbandono, sempre più marcato, della lingua romagnola a cui essa era strettamente connessa.
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