Joy. Vol. 1: Joy the bitter.
"Joy" è un personaggio amaro, a dispetto di come appare. Porta alla luce la negatività e la malinconia che attraversano chiunque di tanto in tanto e che sembrano lasciare poco spazio al tanto professato "pensiero positivo" che, al giorno d'oggi, sfiora le fattezze dell'obbligo morale. Tuttavia, questa "oscurità" che si porta dentro è in qualche modo permeata da una vena di ironia, la chiave che permette di rivolgere un sorriso, anche amaro, ai periodi più grigi. Ridere di tutto e ridere di sè è senza dubbio fra le armi più potenti che l'intelletto ci metta a disposizione per difenderci dal baratro assoluto, quello nel quale, a volte, ci spingiamo da soli. Non è necessario estirpare quanto di cupo si annida dentro di noi, quanto piuttosto riconoscerlo e accettare con esso una convivenza serena, dissipando la sensazione di sentirsi isolati e incompresi: se tutti ci sentiamo soli, allora forse non siamo davvero soli; quando pensiamo che la vita si accanisca su di noi ci dimentichiamo che si accanisce su tutti. Attraverso le strisce Joy cercherà un equilibrio fra buio e luce, con tutti gli alti e bassi del caso e la costante compagnia di amici più o meno rassicuranti.