Popolo bue. Le memorie di un figlio della lupa
La vera Storia dell'Unità d'Italia riemerse nel 1945. Il primo ministro inglese Lord Palmerston, potentissimo massone, sapeva imporsi sui capi della Rivoluzione, tutti massoni, compresi Mazzini e Kossuth. Quest'ultimo odiava a morte lo zar, un odio condiviso dall'Inghilterra, ed esteso a re Ferdinando II di Sicilia. Palmerston, in contatto con Cavour, seguiva direttamente il "lavoro" preparatorio del Comitato Centrale Europeo diretto, a Londra, da Mazzini. Oltre che "Il Manifesto di Marx" e la Guerra di Crimea, il Comitato programmava attentati e omicidi (Imperatore d'Austria, Napoleone III, Ferdinando II, duca di Parma Carlo III...) Il 5 dicembre 1861, a Torino, Garibaldi definì i Mille: "di origine pessima, nati nella violenza e nel delitto". Costretto a rispedirne buona parte a Pontedera, furono sostituirli con un reggimento di piemontesi "travestiti da garibaldini". Fu l'iniziò di una strage provocata scientemente da "fratelli di Rito" contro Fratelli italiani innocenti! Per capire chi siamo, e conoscere il motivo che ci ha relegati in questo pazzo mondo, ho dovuto iniziare dal "Principio di tutte le cose". E con quel pizzico di sarcasmo che mi sorregge ho iniziato il libro cercando di rispondere alla domanda fondamentale: "eravamo maturi per il Big Bang iniziale?"
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