Puzzle
Gli scenari su cui si gioca, lungo cui si sposta, questo racconto intimo e familiare, sono così tra loro eterogenei che il lettore è proiettato quasi in una cavalcata nel tempo e nello spazio che insieme si rovesciano e si mescolano dando vita alla storia. Da Pescara a Los Angeles, da Napoli a Las Vegas, da Campo Imperatore a Santa Barbara, gli spostamenti sono così marcati che, invece di frontiere terrestri, si ha come l'impressione di varcare le linee immateriali che dividono tra loro i decenni di questa storia familiare dolente e luminosa, mai artefatta e sempre autentica.Già dalle prime righe si sente tutta la vita che c'è dentro, immersa nelle pagine, che si viene presi dalla voglia di girare la pagina e poi un'altra ancora. E finire il capitolo per gustarsene subito un altro, come fosse un podcast, da ascoltare senza fine.Senza aspettative e presunzioni, Puzzle è una breve parentesi di una vita spesa tra due città, due nazioni, due continenti, due tempi completamente diversi. E come i pezzi si intersecano e l'immagine inizia a prendere forma, diventa chiaro che questo semplice racconto di un neo pensionato di Pescara è molto più di ciò. Puzzle è pregno di un forte senso di duplicità. In esso vi troviamo il continuo vivere tra due opposti nei quali tutti ci possiamo immedesimare, tra gioie e dolori, nascite e morti, alba e tramonti, unioni e separazioni. Le vicissitudini saranno anche uniche, ma la sostanza è indubbiamente universale: una voglia di godersi ogni singolo momento, senza permettere al passato o al futuro di influenzare il prezioso e sempre elusivo presente.