L' asino che credeva di essere un cavallo
Emanuele ha appena perso Roberto, carissimo amico di sempre portato via da un cancro, e l'evento lo spinge a una riflessione profonda sul senso dell'esistenza e la fine che ci attende. Sullo sfondo di una Torino e di un'Italia che cambiano insieme ai protagonisti, Emanuele ripercorre con noi la storia sua, di Roberto e di Piergiorgio, ricostruendo quello che è accaduto a ciascuno dei tre amici da quando si sono incontrati in quarta ginnasio, nel lontanissimo 1968: il lavoro, l'amore, l'impegno politico, le gioie, le delusioni, i dolori. Lo scontro tra lui e Roberto, anche, molti anni addietro. Le vicende dei personaggi si intrecciano con quelle del Paese negli ultimi cinquant'anni, con gli aspetti sociali e politici e con le passioni di una realtà che palpita nel cuore delle persone e che non vuole essere dimenticata. "L'asino che credeva di essere un cavallo" costituisce in primo luogo un inno all'amicizia, ma è anche una testimonianza storica e sociale e una narrazione introspettiva che ci insegna questa semplice verità: essere grati per la vita che abbiamo finora vissuto è, in alcuni casi, l'unica soluzione per chiudere il cerchio e ricominciare a vivere.