Carmina Priapea
A Priapo sono dedicati i Carmina Priapea, quasi sicuramente opera di più autori. Tali autori utilizzano il linguaggio forse più turpe della letteratura latina: tuttavia gli scrittori si rivolgono soprattutto a destinatari colti, come dimostrano i continui riferimenti dotti. Non è dunque un caso che si siano fatti i nomi di Catullo, o di Ovidio, addirittura di Virgilio, per arrivare a Marziale, ma senza dimenticare Seneca e Petronio. I dubbi sono destinati a rimanere, tuttavia è certo che se chi scrive è «diverso», lo è soltanto perché rifiuta in modo totale la gravitas che si erge a difesa degli antichi costumi: l'ispirazione «oscena», la parolaccia liberatoria, il ridicolo di tante situazioni, spesso create con poche geniali pennellate, non sono altro che un modo per spezzare il cerchio della stupida e banale quotidianità. D'altra parte, se ogni divinità ha una caratteristica, non si capisce perché dovrebbe essere oscena quella di Priapo (il fallo enorme); se ogni divinità ha un modo per esprimersi, quello di Priapo non può che essere coerentemente volgare.
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