Manoscritto torinese
"La Torino di cui si è nutrito Shalmaneser non è quella di Nietzsche: è quella di Bruno Labate. Il pensiero trova forma, in questo breve testo, tramite gemmazioni indipendenti l'una dall'altra: in un'epoca come la nostra, dove si è perduto ogni nesso sociale e dove nessuna filosofia è più capace di dirigere il comportamento degli uomini, la parola torna a giocare se stessa con una nudità indifesa, vietandosi di illudere e di ingannare il lettore. Non è il Superuomo che Shalmaneser è andato cercando per le lunghissime vie di Torino: è l'uomo nella sua sontuosa miseria. E la forma aforistica di questo libro sa dare conto sia della pochezza sia della grandezza umane."
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