Sessanta giorni. La dignità della fine
Sessanta giorni, questo il tempo che a una donna è concesso prima di dover dire addio al padre, affetto da una forma fulminante di cancro. La trafila in ospedale, la speranza alimentata da una cura e l'illusione di poter credere, fino alla fine, che esista una via d'uscita. In una sorta di dialogo interiore con l'uomo scomparso, l'autrice ci pone dinanzi a un dilemma etico: in che modo deve rendersi dignitosa la fine di un'esistenza? Chi può arrogarsi il diritto di stabilire quando il tempo sia finito? Tra rassicurazioni e non detti, angosce e speranze, il libro è un invito all'onestà nei confronti di chi soffre e un monito affinché nessuna morte finisca nell'oblio come una goccia nel mare.
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