E la vita, la vita...
I ruoli sono una cosa importante nella vita, Nadia ripete spesso questa frase. Crede sinceramente, che il fulcro dell'esistenza sia racchiuso nell'equilibrio instaurato fra le persone, i luoghi vissuti ed il raggiungimento degli obiettivi principali stabiliti con se stessi. Ha viaggiato molto, conoscendo civiltà lontane dal sentito comune occidentale: Nicaragua, Honduras, Ucraina. Ha accolto ogni realtà come un arricchimento, con curiosità e senza mai giudicare, ma traendo spunti di riflessione sul senso della realtà e della comunità. Attraverso gli occhi di un'adolescente prima e di una donna adulta poi, scorre il mondo e il suo equilibrio. La sopraffazione fra civiltà, gli ordinamenti sociali differenti, le considerazioni che scaturiscono dall'osservazione diretta di tutto questo, creano l'occasione per un'analisi delle emozioni più personali. I luoghi e le persone sono davvero insostituibili? Cosa determina l'identità di ciascuno di noi? Ciò che studiamo, le culture che conosciamo, la famiglia da cui nasciamo definiscono chi siamo veramente? Domande e dubbi che scaturiscono da un vissuto intenso e mai banale. Con semplicità e determinazione Nadia si racconta attraverso persone, volti, città ed emozioni. Ciascuno ha un dono e la vita è il percorso per scoprirlo, lasciando parlare sempre la parte di sè credente. Per il cuore non c'è medicina, né denaro che possa trasformarlo a piacimento della volontà altrui. Seguire ciò che il nostro io più profondo ci consiglia è, apparentemente, la risposta più semplice ad ogni dubbio. Riuscirci, o provarci perlomeno, è l'epopea di questa narrazione.
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