Infanzia di una viaggiatrice compulsiva: da Topolino a Mister Magoo
Da sempre il viaggio rappresenta la fuga, il desiderio di scoprire se stessi, Omero, Virgilio e tanti altri hanno raccontato le loro peripezie in luoghi burrascosi nel tentativo di far luce sul loro cammino. Questo non succede alla nostra autrice Fiorella Gimigliano in "Infanzia di una viaggiatrice compulsiva: da Topolino a Mister Magoo" la quale nel viaggio non cerca se stessa, ma gli altri, e luoghi che possono appagare la sua insaziabile sete di curiosità. Conoscere gli usi e costumi di un luogo la spinge altrove, oltre Riva del Garda che da sempre ha rappresentato la linea di confine tra lei e il resto del mondo. Ma non si giunge a tutto questo se non c'è quell'intraprendenza che fa prendere certe decisioni. Fin da bambina mostra un individualismo, che l'accompagna tuttora, che fa rumore anche se non fa nulla per mostrarlo. Il suo modo di essere libera da ogni costrizione imputabile a codici discutibili, di operare una certa selettività e di non preoccuparsi se nello scrivere la sua storia non segue una linea guida, ma linee alternative, con direzioni diverse, è quello che si usa definire "sopra le righe". Fiorella è sopra le righe da sempre, e il suo bisogno continuo di sfidare l'infinito la porta costantemente ad affrontare il rischio dell'impresa.