Pierrot e l'asino di Buridano
Scrivere è un'attività creativa che costa molta fatica. Per questo lo scrittore ogni tanto deve prendersi una pausa. Per riposarsi, ma soprattutto per riflettere. Il romanzo, vero protagonista di questa storia metaletteraria, è fermo a pagina 568. L'autore confessa al lettore che il libro va rivisto profondamente, alcune parti non lo convincono. Michele Berardi è un restauratore impegnato insieme alla sua squadra nel recupero di una preziosa edizione di Erec et Enide, un libro miniato del quindicesimo secolo. Michele è un nevrotico, solipsista, appassionato di storie di damigelle e cavalieri. La sua storia d'amore con la bella Cinzia Rattazzi è finita molte pagine prima nel romanzo, ma la donna ritorna sotto forma di sogni, illusioni e poi in carne e ossa. "Pierrot e l'asino di Buridano" è il mondo ideale dei bibliofili, tra rimandi letterari, citazioni, corrispondenze simboliche e scambi tra autori e personaggi. Il lettore si trova catapultato nella mente di un autore che non sa come proseguire il suo romanzo e che analizza punto per punto, grazie anche ai suggerimenti di qualche amico, la trama e i punti di forza e di debolezza della sua opera. Un mero esercizio di stile direbbero alcuni, un romanzo nel romanzo per i lettori più colti ed esigenti, desiderosi di scoprire il dietro le quinte del processo creativo.
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