Albero senza radici
È una giornata piena di sole il 13 agosto del 1945, quando il piccolo Giulio viene alla luce, circondato dalla gioia della sua famiglia. Inizia il suo viaggio inconsapevole di quello che la vita ha in serbo per lui, ma ben presto si rende conto di avere un unico, grande sogno: seguire le orme del nonno e diventare un importante chef. Le occasioni non mancano per Giulio, fin da quando a soli tredici anni gli viene offerto il suo primo lavoro dai proprietari dell'unico albergo del suo paese. Da quel momento la sua carriera prende il volo, un piccolo passo dopo l'altro: che emozione la sua prima giacca da cuoco e il cappello inamidato, anche se all'inizio deve solo pelare patate e tagliare verdure. Giulio è entusiasta della sua nuova vita, si trasferisce a Milano negli anni del boom economico e si lascia incantare dalla dissolutezza della grande città, in particolare dal fascino del mondo notturno, tra gioco d'azzardo e futili avventure. Le sue cattive abitudini lo rendono un egoista, un uomo disposto a mentire e a usare gli altri per assecondare le sue dipendenze. Avrà più di un'occasione per rinascere dalle ceneri dei suoi molti fallimenti: riuscirà a trovare il tempo per il perdono solo di fronte a un amore puro e incondizionato che gli aprirà il cuore.
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