Chiunque tu sia. Preghiera di un cercatore di Dio
Una sfida a chi vuol far credere che il nostro sia il tempo della post-verità e del nichilismo e che la tecnica stia già formando un uomo nuovo che non avvertirà più il bisogno di porsi domande di senso. Un viaggio contro-corrente in una stagione sempre più dominata dall'homo oeconomicus e dall'homo technologicus e sempre più segnata dall'omologazione indotta dai social. La "preghiera di un cercatore di Dio" di Piero Carelli vuol dimostrare che ha ancora un senso interrogarsi, sull'onda dell'astrofisico Hawking, sul perché l'universo si è dato il disturbo di esistere e sul "perché l'ente è e non piuttosto il nulla". Un lungo e tortuoso viaggio, non privo di colpi di scena. Una preghiera appassionata (non mancano, mutatis mutandis, consonanze con le "Confessioni" di S. Agostino) del tutto inattuale in un mondo in cui il cielo è stato svuotato e riempito di idoli. Un'avventura spirituale che non allontana dalla "vita activa", ma al contrario la potenzia. Un'avventura che, magari, potrà stimolare il lettore a intraprendere un "proprio" viaggio: una ricerca sul "per-ché che pone fine a tutti i per-ché" non può non rendere l'uomo più adulto, più... uomo.
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