L’autore, non raccontando eventi (l’assenza dei quali era ciò che l’io narrante andava cercando) ne narra però l’assenza e l’essenza che è, in definitiva, la mente nuda del narratore stesso. Da qui le immagini di rapporti sessuali consumati o no, soprattutto orali (non a caso, la sessualità come parola), falli, erezioni abortite o precoci. Ancora dunque una paternità mascherata e, alla fine, infeconda, che autodistrugge sé stessa. Come la sfida di scrivere un romanzo scardinandolo...
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