Baciare il tempo
Il protagonista vive recluso in un grande appartamento, ostinato nel suo gentile ritrarsi. Scrive, legge, dipinge. Da un registratore ascolta la voce amplificata dei genitori che narrano la loro vita: il padre, napoletano di vent'anni, ufficiale dell'Aeronautica, viene spedito, dopo l'otto settembre, in un campo di concentramento nazista; la madre, genovese di vent'anni, è già prigioniera dei tedeschi. Il padre viene da una famiglia piena di titoli, finanche discendente da Gioacchino Murat, re di Napoli, la madre è la penultima dei tredici figli di un mugnaio. In quel luogo di sofferenza, s'innamorano a prima vista. Fuggono prima dell'arrivo dei Liberatori. Lei è incinta. Un amico del protagonista, forse l'unico rimasto, va a trovarlo spesso anche se i loro dialoghi sono ridotti al minimo. Diventa un testimone della vita di quell'artista solitario che non vuole mostrare al mondo la sua persona e le sue opere. Attraverso l'amico che legge di nascosto pagine incompiute di libri mai scritti, che ammira i suoi quadri rigorosamente senza firma che nessuno mai vedrà, riusciremo anche noi a conoscere se non la vita, almeno le opere di quest'uomo bizzarro...
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