La curva della strada

Nella prima parte del romanzo Claudio è un ragazzo normale: ha una fidanzata, degli amici e l’hobby del calcetto. Non ha un lavoro. In realtà un lavoro ce l’avrebbe: è solo in cassa integrazione. Di Ferruccio Seleni si è quasi dimenticato: ha frequentato con lui le scuole elementari, le medie, ma poi si sono persi di vista. Claudio, trasferitosi in città, scopre che a Ferruccio è accaduto qualcosa di spiacevole, forse una disgrazia. Ritorna al paese un paio di volte alla settimana. Di Ferruccio incontra la madre, dalla quale riceve molte informazioni e moltissimi libri: tutti quelli di Ferruccio, lettore forte. Con i libri di Ferruccio stipa la casa della fidanzata, ma non progetta di leggerli pur trovandoseli spesso tra le mani. Prova e persevera. Leggere diventa per Claudio un’abitudine, quasi un vizio. Dalla madre di Ferruccio riceve anche un computer portatile. Contiene un romanzo che Ferruccio stava scrivendo. Si perde in quella lettura e negli incontri successivi: con il padre di Ferruccio e con la sorella minore e con Ferruccio stesso? Claudio cerca allora un editore per quel romanzo di Ferruccio … e un editore lo trova. Nella seconda parte del romanzo la prospettiva cambia: Claudio si defila e in primo piano troviamo la bella sorella di Ferruccio. A quanto pare si sarebbe suicidato e proprio lei lo avrebbe aiutato. L’ultima parte del romanzo lascia aperto qualunque finale: la sorella di Ferruccio viene chiamata dal padre ad assistere la madre malate, ma inizia una sorta di gioco: la madre è realmente malata o a sua volta vuole smascherare le menzogne dei figli? Si paventa un complotto. La normalità diventa follia e viceversa.