Il solco
Che cosa è stato del rinnovamento turco a sei anni dall’occupazione di Gezi Park? «È una scrittura totalmente sincera, che ho sentito vicina sin dal primo momento. Un magnifico ritratto della Turchia di oggi, con qualcosa da dire su quella che potrebbe essere la Francia di domani.» - Virginie Despentes Istanbul sembra sprofondata in un pericoloso letargo. La repressione governativa, culminata negli arresti sistematici del 2016, ha prosciugato le energie più feconde del Paese. Gli obiettivi di modernità e giustizia sociale che avevano infiammato i variopinti moti di Taksim non sono mai stati così lontani. Benvenuti nella Turchia de Il solco, di Valérie Manteau. Sulle rive del Bosforo, seguiamo i passi di una giovane scrittrice francese: si è trasferita a Istanbul per l’uomo di cui è innamorata, ma da qualche tempo la storia naviga in acque stagnanti. Per uscirne, e per scrollarsi di dosso l’apatia di una città immalinconita, la scrittrice ha bisogno di un argomento per il suo nuovo libro. Lo troverà quasi per caso: è la storia di Hrant Dink, giornalista e martire della libera espressione, assassinato nel 2007 per il suo lavoro sul genocidio armeno. Sulle tracce di Dink, scoprirà una Istanbul indomita che sopravvive allo sfacelo del momento. Incontrerà Aslı Erdoğan e Necmiye Alpay, tra le voci più energiche dell’attuale panorama turco. Si libererà dei suoi fantasmi e soprattutto ritroverà il filo rosso della città che resiste.