Provincial punk. Le avventure di un giovane punk nell'Italia dei primi anni ottanta
Edi "Kermit" Toffoli, uno dei primi punk della scena italiana, si racconta in questo libro che si legge come un romanzo e ci trasporta nell'Italia degli anni '70-'80 visti dalla profonda provincia del nord-est. Alla fine degli anni '70 l'onda lunga del punk, ritirandosi, aveva abbandonato sulla riva ogni genere di relitti e creature degli abissi. Tra di essi anche il giovane Kermit, che folgorato dal punk si era inopinatamente messo contro la famiglia, la scuola, i coetanei, l'intera comunità e le rigide convenzioni sociali della piccola vita di provincia. La sua diventò ben presto una lotta per la sopravvivenza, non politica o ideologica ma indissolubilmente personale, condotta sul finire degli anni '70 in una terra di frontiera sfregiata dalle cicatrici del terremoto e dominata dalle logiche prioritarie della ricostruzione. Una vita in bilico tra la lotta per la sopravvivenza e la gestione della sua amata band musicale, destreggiandosi tra bande ostili e discoteche violente, baraccopoli e centri sociali, radio private, reduci sessantottini, droghe e fanzines. Unico sostegno: i due amici che suonano con lui nei The Sex, il gruppo in cui Kermit ha messo tutto se stesso. Insieme, faranno salti mortali per riuscire a registrare le loro cassette e tenere concerti nelle condizioni più avverse che si possano immaginare. Ben presto il rifiuto delle convenzioni, la mancanza di punti di riferimento e la perdita di contatto con la realtà non mancheranno di riscuotere il loro pedaggio e questa crociata contro i mulini a vento porterà il giovane a scendere progressivamente la china in una lenta deriva fisica e psichica. In tutto questo sarà sostanzialmente la musica a dettare il copione, costituendo sia la malattia che la cura. Prima trasportando il ragazzo fino ai confini della pazzia, poi fornendogli un'ancora di salvezza e una motivazione per risollevarsi.