Otto uomini
In questa raccolta mai pubblicata in Italia Richard Wright ci insegna cosa significa essere uomini, e neri, nell'America e nel mondo di ieri - ma anche e soprattutto di oggi. «Piccoli apologhi commoventi di smarrimento, con personaggi sempre schiacciati da una società contraddittoria, "un mondo diviso in due, uno bianco e uno nero, il primo separato dal secondo da milioni di chilometri di psicologia", dove ogni premonizione sembra un destino, ogni paura un desiderio. Ancora attuale» - Marco Rossari, D - Repubblica «Richard Wright mette in scena la profonda solitudine dell'uomo nero nell'America bianca, e il senso di minaccia che accompagna ogni suo istante» - Robinson «Il traduttore Emanuele Giammarco ha adesso restituito a Wright tutta la potenza di questa lingua addolorata, arrabbiata, e perfino rassegnata: lo sguardo di un uomo nero sugli uomini neri che non vengono creduti, che vengono accusati ingiustamente, che non riescono nemmeno ad accettare di non essere trattati con razzismo, perché non sono abituati a ricevere rispetto, e quindi scivolano nello stesso pregiudizio che odiano e che li umilia di continuo» - il Foglio Un uomo non ancora uomo che per diventarlo decide di comprarsi una pistola. Un uomo che per sopravvivere si finge donna delle pulizie in una casa di bianchi. Un uomo che per scappare dalla polizia si nasconde per giorni nelle fogne cittadine. Un uomo enorme, un marinaio, che affittando sempre la stessa camera in un ostello di Copenhagen terrorizza per anni il suo ospite. Un uomo che ha visto un'esondazione, un altro che uccide la propria ombra...