Il Muro oltre Berlino. Trent'anni dopo
Sono trascorsi tre decenni da quando, durante una fredda serata berlinese - l'11 novembre 1989 - il grande violoncellista russo Mstislav Rostropovich, seduto su una sedia prestatagli da un passante, improvvisò un concerto di fronte al muro di Berlino che stava cadendo. Due giorni prima, le frontiere tra l'Est e l'Ovest della città tedesca e della DDR erano cadute; da allora in poi, niente sarebbe stato più come prima. Rostropovich eseguì alcune magnifiche suite di Bach: dapprima un movimento gioioso, festoso, in re maggiore, seguito da un altro più triste, malinconico, in re minore. Due stati d'animo che Bach è riuscito mirabilmente a mettere in musica. Che sia proprio questa la metaforica cifra interpretativa di ciò che è accaduto con il crollo del muro di Berlino? L'allegria, la festa per la ritrovata "libertà", seguita dal disincanto, dalla tristezza, in alcuni casi dalla delusione. Questo libro nasce dai numerosi interrogativi legati a quella svolta epocale. A tali interrogativi hanno risposto, con i loro contributi: Alberto Bradanini, Mario Capanna, Franco Cardini, Giulietto Chiesa, Alain de Benoist, Diego Fusaro, Marina Montesano, Adolfo Morganti, Sergio Valzania.
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