Ogni volta che prendo il volo
Fadel dà voce ai protagonista degli anni di piombo marocchini in un romanzo corale di profonda sensibilità e accuratezza storica. Un'altra sera al Bar della Cicogna. Stavolta al bancone si piazza un cliente sconosciuto. Occhiali scuri e "jellaba" pesante a righe, vestito così sembra proprio non c'entrare niente con questo posto e con la spietata siccità marocchina. O forse sì. Fa scivolare un misterioso bigliettino tra le mani di Zina dicendo di sapere dove si trova 'Aziz. Il bel''Aziz in divisa da ufficiale, il pilota che l'ha sposata per poi sparire nel nulla la prima notte di nozze. La notte dell'attentato al re. Sono ormai diciotto anni che Zina lo cerca seguendo piste sbagliate che non hanno mai portato da nessuna parte. E davanti all'ennesimo indizio non ha intenzione di rinunciare al sogno di quell'amore, e al bacio tanto atteso che vuole farsi restituire quando finalmente lo ritroverà. Un romanzo a più voci ancorato alla realtà verissima e cruda degli anni Settanta marocchini, fatta di colpi di stato e prigioni segrete. Ma anche animato dalla tenacia di un amore puro, che nemmeno la lontananza e il silenzio sapranno spazzare via. Postfazione di Elisabetta Bartuli.