«Le cose da dire sono tante e tali...». Memorie della presa di Roma
«È già gran cosa aver la voglia di scrivere, mentre per le vie di Roma risuonano ancora le grida del primo entusiasmo e della prima gioia. Tutto quello che ho veduto ieri mi sembra ancora un sogno; sono ancora stanco della commozione; non sono ancora ben certo di essere veramente qui, di aver visto quello che vidi, di aver sentito quello che sentii». Così Edmondo De Amicis, a settembre 1870, racconta la presa di Roma. L'autore di "Cuore", libro che avrebbe pubblicato anni dopo, entrò nell'Urbe a seguito dell'esercito, come inviato del quotidiano «La Nazione» di Firenze. La sua voce è una delle più appassionate, ma non è l'unica a fare cronaca di quei giorni concitati. A 150 anni dalla breccia di Porta Pia, una raccolta di testimonianze dell'evento che ha segnato la storia della città e del Paese, ripercorrendo battaglie, passione, lotta, speranze di quei giorni. Un modo per rivivere la storia attraverso le voci e gli occhi dei suoi protagonisti.
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