Sergio Leone e Roma. I luoghi del regista in città
«Il mio modo di vedere le cose talvolta è ingenuo, un po' infantile ma sincero come i bambini della scalinata di viale Glorioso», diceva Sergio Leone. La frase è stata scelta anche per la targa che lo ricorda, in viale Glorioso appunto. La città che sembra così lontana dai western, che hanno portato il regista ad essere celebrato in tutto il mondo, ne è in realtà il fondamento, tra set, suggestioni e stimoli. Qui Leone è nato, si è formato, ha vissuto. Sono molti i luoghi dell'Urbe che sono stati amati e frequentati dal regista: viale Trastevere, dove andò a scuola insieme a Ennio Morricone, Porta Portese, dove recitò per Vittorio De Sica, Cine-città, dove imparò a progettare e costruire le sue narrazioni. Ancora, il teatro dell'Opera, via Veneto, l'ex Mattatoio a Testaccio e così via fino ad arrivare a Pratica di Mare, dove è la sua sepoltura. Tra indirizzi del suo privato e location per le riprese, un viaggio alla scoperta della Roma di Leone inseguendo il sogno americano del regista e le suggestioni "western" della città.
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